32 casi di abusi documentati in 45 giorni.
Tutto ha inizio a gennaio quando una dottoressa ha denunciato alla direzione dell’Ausl un’aggressione fisica e un abuso nel suo studio chiuso a chiave.
Solo la prima di una lunghissima serie di abusi e violenze sistematiche “con quasi tutte le donne che varcavano da sole la porta del suo ufficio”, come si legge.
Ma la cosa più sconvolgente è un’altra. Anzi, due.
L’omertà, il silenzio, in alcuni casi anche la compiacenza di colleghi maschi che, per calcolo o convenienza, sapevano e tacevano e in alcuni casi si davano di gomito con il primario, che si vantava esplicitamente delle sue prestazioni sessuali.
Tutto il resto toccherà agli inquirenti. Sperando sia fatta chiarezza. E soprattutto giustizia.